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Danilo "Piccio" Innocenti, il primo astista italiano oltre i 4 metri PDF Print E-mail

 

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La grande foto di Danilo Innocenti è ripresa da "Atletica", giornale ufficiale della Federazione italiana di atletica leggera, anno 1937, numero 30 del 29 luglio. La didascalia recita "Danilo Innocenti ha indossato per la decima volta la maglia di Campione Nazionale Assoluto per il salto con l'asta. Ciò costituisce un primato veramenre eccezionale, in tutto degno del glorioso atleta che l'ha conquistato". A destra: "Piccio" nel ruolo di allenatore con due giovani allievi, e, sotto, una ragazza (con il numero 57) che diventerà famosa: la astrofisica Margherita Hack.

Pubblichiamo oggi un nuovo articolo scritto da Aldo Capanni, tenendo fede all'impegno preso con suo fratello don Alessandro di ricordare i dieci anni della scomparsa del nostro indimenticabile amico fiorentino attraverso la pubblicazione di alcuni suoi scritti. Questo è il secondo. Aldo lo scrisse per la rivista "Universo Atletica" del gennaio - giugno 1998. Il testo, di allora, risulta in alcune citazioni non più attuale con quanto successo poi. Questo contributo alla conoscenza di Danilo Innocenti è stato anche ripreso nel volume "Di tutto un po'" che Aldo diede alle stampe in occasione del suo cinquantesimo compleanno nel 2002.

Qualche aggiuntina al testo "capanniano", non per precisare - non ce n'è bisogno - ma per favorire la lettura. Innocenti, come rimarchiamo anche nel titolo, fu il primo italiano a superare i quattro metri nell'asta. Era il 1936. "Piccio" Innocenti si avvicinò alla barriera il 14 luglio, a Firenze, saltando 3.96, un centimetro meglio del precedente primato. Festeggiò il conseguimento della misura "rotonda" il 5 agosto nella finale olimpica di Berlino. Aggiunse un centimetro centimetro il 25 ottobre, a Roma, nell'incontro Italia - Austria.

Chi volesse saperne di più ha a disposizione le liste italiane 1936 pubblicate su questo sito da Marco Martini, autore della imperdibile "Storia dell'atletica italiana maschile", e co-autore del sesto (1929 - 1932) e settimo (1933 - 1940) volume della Storia dei Campionati italiani, pubblicazioni dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana "Bruno Bonomelli". Nel testo di Aldo viene citata Margherita Hack, poi illustre astrofisica: nel 1995 fu individuato un asteroide che venne identificato come "Asteroid 8558 Hack" in suo onore. La scienziata è deceduta nel 2013. 

Danilo Innocenti, detto "Piccio" dai suoi concittadini usi a fornire di soprannome tutti i compaesani, nacque a Sesto Fiorentino il 27 marzo del 1904. Suo padre esercitava  una antica professione, ormai scomparsa: faceva i biscotti di zucchero e li vendeva in giro per i paesi; Danilo lavorò da ragazzo con lui nella bottega artigiana che si trovava in Piazza della Chiesa a Sesto, proprio accanto a quel Circolo Parrocchiale che, negli anni venti, fu sede del Gruppo Sportivo Cattolico, la prima vera società sportiva di Innocenti, dopo che Piccio ebbe fatto parte di uno dei sodalizi nati in paese nell'immediato dopoguerra, frutto di associazionismo spontaneo giovanile.

Con la maglia del Gruppo Cattolico realizzò, nel 1924, la sua prima prestazione di rilievo: 2.90 nel salto con l'asta, la 18.ma misura nelle graduatorie nazionali di quell'anno. Nel 1925 superò i 3 metri nell'asta e saltò la misura di 12.07 nel triplo. Fu comunque il 1926 l'anno in cui Piccio rivelò il suo talento a livello nazionale, partecipando ai campionati italiani a Napoli e terminando quarto nell'asta e terzo nel triplo. Le liste nazionali lo videro quell'anno al quarto posto in entrambe le specialità, rispettivamente con 3.45 e 13.27.

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