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Piacenza non dimenticarti che hai avuto un figlio campione olimpico di atletica |
Sessantasei anni fa il 21 luglio cadeva di lunedì. Quest'anno di sabato. E proprio sabato prossimo, al famedio del cimitero di Piacenza con una breve cerimonia si ricorderà che in quel giorno del 1952 Giuseppe Dordoni, piacentinissimo del Quartiere Sant'Anna, a un passo da Barriera Roma, entrò da solo dalla porta di Maratona dello Stadio Olimpico a Helsinki, marciò gli ultimi metri di cinquantamila con quel suo stile che ha fatto dire e scrivere che «lui era la marcia», e fu chiamato per sempre campione di Olimpia. Erano le 18,27, la partenza era stata data alle 14. Era alla sua quarta gara sui 50 km, con il nuovo primato olimpico. Hanno deciso di ricordare «il Pino», come era conosciuto da tutti a Piacenza, o «il cavaliere» per tanti altri, oppure «Giuspai» come lo chiamava Gianni Brera, un gruppo di amici. A cominciare da quelli della Atletica Piacenza e della Atletica Baldini di Agazzano, in sintonia con il nostro Archivio Storico dell'Atletica Italiana «Bruno Bonomelli». Sergio Morandi, nostro socio, ha diffuso già la notizia a tutti coloro che operano per lo sport piacentino: assessorato allo Sport dell'Amministrazione Comunale, C.O.N.I., Federatletica, Veterani sportivi, media locali, società sportive, oltre alla famiglia. Per coloro che vorranno aderire l'appuntamento è per le ore 11, all'ingresso del cimitero. Una corona di alloro verrà deposta sul monumento. Piacenza, ricca di tradizioni sportive, di campioni olimpici ne ha avuti tre: Dordoni, esattamente venti anni prima di lui il ciclista Attilio Pavesi, nativo di Caorso, trionfatore nella gara a cronometro ai Giochi di Los Angeles 1932, e ultimo in ordine di tempo Ippolito Sanfratello, piacentino di città, ai Giochi Olimpici invernali Torino 2006, nella specialità inseguimento a squadre di pattinaggio su ghiaccio, cui si era convertito dopo una brillantissima carriera di pattinaggio a rotelle. Figlio d'arte, Ippolito, anche se suo padre non aveva le rotelle o i pattini sotto i piedi come lui, ma era marciatore fra la fine degli anni '50 e i primi '60. Salvatore Sanfratello marciava spesso insieme a Pino Dordoni sulla pista dello stadio di Barriera Genova. Scarsocrinito fin da giovane, longilineo, sembrava quasi un fratello del Pino, solo il passo era...diverso, ma aveva grande passione ed era un compagno di squadra squisito. Il suo miglior tempo sui 10.000 metri fu 54:20.6, ottenuto a Parma il 27 maggio 1961. È deceduto un paio di anni fa. |