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Pietro Paolo Mennea protagonista di una emissione di francobolli di Poste Italiane Stampa

Pietro Mennea ancora protagonista, come in vita. Stavolta lo è di una emissione di francobolli dell'Uffico Filatelico di Poste Italiane. Il francobollo, emesso il primo giorno il 9 novembre 2020, riproduce la indimenticabile immagine della sua esultanza dopo lo spasmodico arrivo della finale dei 200 metri sulla pista dello Stadio Lenin di Mosca. Nella stessa immagine è riprodotta anche la medaglia d'oro. Poste Italiane ha messo in vendita questo francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “Lo Sport” per ricordare il 40esimo anniversario dei Giochi Olimpici di Mosca. Questa emissione ha avuto una tiratura di quattrocentomila copie. Francobollo, busta primo giorno di emissione, foglietto di quattro esemplari e altri prodotti per collezionisti sono contenuti in un folder, che in seconda di copertina riproduce il testo scritto dalla moglie di Pietro, signora Manuela Olivieri.

Noi siamo grati alla nostra socia Alessandra Rossetti, che ci ha segnalato questa iniziativa di Poste Italiane. Parlando di filatelia, il pensiero è andato immediatamente al socio fondatore dell'Archivio Storico, purtroppo deceduto qualche anno fa, Gianni Galeotti, raffinato collezionista che era stato nominato vicepresidente della associazione mondiale che riunisce i collezionisti di francobolli olimpici. Ricordiamo la bellissima esposizione curata da Gianni nel 2008 all'interno del Palazzo dei Principi di Correggio, che ospitò anche la nostra Assemblea annuale, sotto la signorile regia del nostro amico di Reggio Emilia, che ricordiamo sempre con grande affetto.

E già che ci siamo buttiamo un rapido sguardo anche a quella edizione dei Giochi che subì l'affronto della ingerenza  e della invadenza americana (leggi Stati Uniti) in lotta contro l' Unione Sovietica. Impotente a risolvere  in altro modo i problemi del mondo  che loro creavano (il motivo scatenante fu la feroce invasione sovietica dell'Afganistan, e oggi dopo quaranta anni il massacro in quelle terre continua, e stavolta, dopo 19 anni, ci stanno gli americani, semplice sostituzione di fattori, il risultato non cambia), il presidente Jimmy Carter non trovò niente di meglio che far violenza sullo sport. In barba, ovviamente, alla sua presunta e fittizia indipendenza dalla politica. Una bella favola. Noi, italianucci diligenti studiosi di Niccolò Macchiavelli, trovammo l'escamotage: autorizzati al viaggio a Mosca gli atleti che non erano nei gruppi sportivi militari. Bene, gli azzurri, nonostante il numero decurtato, tornarono con un bel carico di medaglie: 15 in totale, delle quali 8 dorate. Li ricordiamo questi otto nomi? Con Mennea, anche Sara Simeoni e Maurizio Damilano, per il trionfo dell'atletica; il judoca bresciano Ezio Gamba (che si congedò dal gruppo militare per poter partecipare ai Giochi); il cavaliere Federico Roman; il pugile Patrizio Oliva; il lottatore Claudio Pollio e il tiratore Luciano Giovannetti. Per completezza, due atleti ebbero due medaglie: Mennea all'oro individuale aggiunse il bronzo della staffetta 4x400 (con Mauro Zuliani, Roberto Tozzi e Stefano Malinverni), mentre il triestino Federico Roman vinse l'oro individuale e l'argento a squadre nel concorso completo di equitazione).

Ci permettiamo porre una domanda a Poste Italiane: plaudiamo all'omaggio filatelico per Mennea, ma non meritano un bel francobollo anche gli altri sette?

 

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