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Impianti sportivi a Roma, direttori, bravi atleti di un tempo poi divenuti allenatori Print

A seguito del nostro ricordo di Renato Magini, ricordo affidato ad uno scritto di Marco Martini, abbiamo ricevuto dal socio Augusto Frasca una telegrafica notarella che pubblichiamo:

"Breve aggiunta su Renato Magini: dopo i Giochi di Roma gli fu affidata la supervisione di alcuni impianti sportivi, tra cui, costruito in vista di Roma ’60, lo Stella Polare di Ostia, che ebbe come capo-impianto Fausto Federici, fratello del Luigi responsabile del Motovelodromo Appio… lo Stella Polare fu poi intitolato a Pasquale Giannattasio a seguito dell’improvvisa sindrome battesimale di cui fu protagonista Walter Veltroni sindaco, le Terme a Martellini, l’Acquacetosa a Rosi… Un figlio di Magini, Valter, da poco deceduto, è stato in due periodi presidente della Federazione Pentathlon moderno, 2013-16/2017-20…".

Note a margine - I primi allenatori italiani - A corredo dello scritto su Magini, un lettore ci segnalò una notizietta apparsa sulla rivista federale dell'anno 1947, nella quale si riportavano i nomi dei primi istruttori atletici che venivano inquadrati come «allenatori», Magini fra questi. Adesso lo stesso anonimo lettore ci segnala una ulteriore curiosità. Quattro di questi primi allenatori riconosciuti come tali dalla Federatletica vestirono la maglia azzurra in una stessa occasione: nell'incontro che oppose gli atleti italiani a quelli polacchi al Motovelodromo Appio, a Roma, il 21 aprile 1927. Incontro largamente vinto dagli italiani con il punteggio di 78 a 54. Gli atleti futuri allenatori furono: il genovese Giacomo Carlini, che vinse i 400 e la staffetta 4x400, fu secondo anche sui 400 ostacoli; ancora un genovese, Giovanni Garaventa, primo sui 1500 e secondo sugli 800 metri; l'acquese Luigi Facelli, primo sui 400 ostacoli e componente della vittoriosa staffetta 4x400; infine il trentanovenne modenese Armando Poggioli con due quarti posti nel peso e nel disco.

C'erano anche altri due in quella formazione che in seguito misero la loro esperienza al servizio dell'insegnamento tecnico, due toscani: Danilo Innocenti, di Sesto Fiorentino, terzo nel salto con l'asta, e Antonio Capecchi, pistoiese, terzo nel giavellotto. Entrambi furono istruttori/allenatori all'ASSI Giglio Rosso.