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Consegnato a Giorgio Reineri il Premio C.O.N.I. «Una Penna per lo Sport» Print

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Ebbene sì, è un nostro socio, e quindi meniamo vanto anche noi, pur non avendone nessun merito. Questo mattina, nel salone d'onore del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, a Roma, Giorgio Reineri è stato insignito del premio «Una penna per lo Sport», intitolato alla memoria del giornalista Giorgio Tosatti. Il premio viene assegnato ad un giornalista sportivo per riconoscerne l'intera opera professionale nel corso della sua carriera. Giorgio, torinese, atleta, fu tesserato con la squadra dell'Areonautica nei primi anni '60, mezzofondista, corse anche un paio di maratone valide per il Campionato italiano, ha, senza dubbio, percorso una prestigiosa carriera giornalistica. Scrittore affascinante, poco propenso alla cronachetta banale, o, peggio ancora, al melenso giornalismo del «virgolette aperte, virgolette chiuse», tanto di moda da anni, ha sempre usato la penna, la macchina da scrivere, il computer, per «leggere» l'avvenimento sportivo cui assisteva, per interpretarlo. Giorgio ha esercitato la professione prevalentemente nella redazione sportiva del quotidiano «Il Giorno», voluto e fondato da Enrico Mattei, presidente dell' ENI a metà degli anni '50. Faceva parte di quella che, a nostro giudizio, è stata la più bella redazione sportiva di un giornale non sportivo, redazione impostata da Gianni Brera e in cui Mario Fossati si occupava di ciclismo, Giulio Signori di atletica, Gianni Clerici di tennis, Gian Maria Cazzaniga di calcio, Franco Grigoletti di pallacanestro, e poi Claudio Pea, parecchi altri, e il nostro Giorgio battitore libero.

Nel 1995, Giorgio accetta l'ennesima proposta, precedentemente rifiutata, di Primo Nebiolo, esce dal «Giorno» e va a ricoprire il ruolo di capo ufficio stampa della Federazione internazionale di atletica leggera, con sede nel Principato di Monaco. Rispettato e riverito da tutti in giro per il mondo, per la sua conoscenza del nostro sport, per la capacità di scrivere, dono davvero riservato a pochi dentro e fuori il Principato. Inviso, proprio per la sua indipendenza culturale, a parecchi nuovi «padroni del vapore», Giorgio lasciò, senza rimpianti, la I.A.A.F., senza mettersi alla porta con la mano tesa per raccogliere qualche prebenda. Oggi divide il suo tempo fra la sua bellissima casa di Celle Ligure e quell'altra a San Diego, in California. Lettore accanito, corridore, nuotatore, amante del sole come pochi altri, sempre perennemente abbronzato, scanzonato mai banale.

Per noi dell'Archivio Storico ha scritto parecchie volte. Per esempio, una bella serie di commenti, giorno per giorno, durante i Campionati del mondo a Mosca nel 2013. «Io la penso così...» era il titolo che demmo alla rubrichetta con i suoi commenti. Oggi gioiamo insieme a lui per questo meritato riconoscimento. "Ma che Penna d'oro...a me hanno dato il Pennone d'oro" ha scherzato con noi che gli facevamo i complimenti. E, per chiudere, come userebbe Gianni Brera, anche noi per Giorgio e la sua penna aurea innalziamo vessilli e canti.

La foto che pubblichiamo ce l'ha fatta avere Daniele Perboni, vigevanese, formatosi alla rivista «Atletica Leggera», oggi pungente commentatore su «Trekkenfild». Siamo ai Campionati europei Monaco 2002, nella cosiddetta zona mista riservata ai giornalisti per intervistare gli atleti. L'atleta che risponde alle domande è Maria Guida, che aveva appena vinto la maratona. Riconosciamo, sulla sinistra, Daniele Perboni, folta barba nera e occhiali scuri; accanto a lui, con gli occhiali sulla punta del naso, Giorgio Barberis; spostandoci verso destra, il più grande e grosso, folta barba bianca, Corrado Sannucci, deceduto qualche anno fa; accanto Carlo Santi, e a chiudere la fila Claudio Colombo. Davanti alla atleta, Pierangelo Molinaro, e, a destra, un adorante Salvatore Massara, l'atleta è napoletana, di Vico Equense...Spostiamoci al fondo per gli ultimi tre che riconosciamo: appollaiato in alto Franco Fava; dimezzato ma riconoscibile lo scurocrinito Guido Alessandrini, e infine di profilo, la abbronzata pelata del nostro Giorgio Reineri. Che tempi! C'erano tutte le principali testate italiane: La Stampa, Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport, Repubblica, Corriere dello Sport, Messaggero, Tuttosport. (La foto fu scattata da Omar Bai)