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Atletica Virtus Castenedolo, cinquant'anni di sfumature biancoverdi Stampa

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Titolo che fa il verso a quelli dei romanzi della scrittrice inglese, londinese di nascita, E.L. James. pseudonimo di Erika Leonard James. La signora ha fatto fortuna con questa serie di romanzi ispirati ai colori (grigio, nero, rosso, una trilogia) che hanno come protagonista Anastasia Steele. Io ho scelto un colore meno cromaticamente definito come il biancoverde. Ma non ho intenzione di scrivere un romanzo, tranquilli. Anche perchè lo hanno già scritto gli amici della Atletica Virtus Castenedolo. Hanno fatto tutto da soli, ci hanno messo cinquant'anni, ma ne valeva la pena. E i colori che li hanno ispirati sono appunto il bianco e il verde.

Domenica mattina le varie «liturgie» consacreranno questi cinque decenni. Una di queste prevede la presentazione del librone autocelebrativo (qui sopra ne vedete la copertina), che riflette appieno il carattere di chi lo ha compilato: scarno di parole, ricco di dati, di foto, di risultati. Così è Erminio Rozzini, così è sempre stato, immutabile. Fu uno dei fondatori dell' Atletica Virtus S.S.Castenedolo, quel novembre 1969. Padrino del battesimo il ciclista Michele Dancelli, gloria sportiva castenedolese. Poche settimane dopo, nel mese di marzo, Michelino iscriverà il suo nome nell'albo d'oro della classicissima Milano - Sanremo, un nome italiano che mancava dal 1953 (Loretto Petrucci). Prima di Dancelli, nientenemo che Eddy Merckx, dopo Dancelli nientemeno che Eddy Merckx (il belga fu sette volte primo su quel traguardo florealcanoro). 

Padrino alla nascita, padrino alle nozze d'oro, domenica mattina, Michele Dancelli. Cinquanta anni di volti, di ragazze e ragazzi diventati adulti, a loro volta madri e padri, storie di vita che si sono intrecciate con il nostro meraviglioso sport, oggi messo a repentaglio dalla insipienza dei più. Preoccupati, talvolta umiliati e avviliti, i gladiatori di Castenedolo, ma non mollano, questi sono i virtussini di oggi, come quelli di ieri. Hanno attraversato tempi buoni e tempi meno buoni, ma non sono mai fatti abbattere. Magari gli si sono piegate le ginocchia ma non sono caduti. E non è che siano a loro risparmiati bocconi amari da inghiottire. Ma hanno trovato la loro forza morale nei giovani che si sono avvicendati in società, li hanno contati: 751, più femmine che maschi. Diciotto titoli italiani in varie categorie, e poi la mietitura di argenti e bronzi, Dieci atleti che hanno vestito la maglia azzurra, grandi soddisfazioni in questi ultimi anni dalla attività Master, perfino due titoli mondiali e otto europei. Si sono occupati di tutte le discipline, ma le alte frequenze cardiache erano per il salto triplo e le prove multiple, adesso c'è il giavellotto. Ma chiunque bussi alla porta della Virtus e voglia praticare una disciplina, trova attenzione, consiglio e un bel pizzico di simpatia.

Domenica ci saranno ospiti importanti. Su tutti Sara Simeoni, accompagnata dal consorte Erminio Azzaro. Poi Sandra Dini, che con Sara ha diviso momenti indimenticabili sulle pedane di mezzo mondo. E poi Magdelin Martinez, che ascoltando Erminio Rozzini si è cavata tante soddisfazioni...triplici. Lui invece non è un ospite, è un uomo che, nella sua stagione atletica, ha permesso alla Virtus Castenedolo di essere la Virtus Castenedolo. Lui è Dario Badinelli. Sarebbe una storia bellissima da raccontare: Erminio Rozzini allenatore, Dario Badinelli atleta. 

Alla Atletica Virtus Castenedolo (da anni nostra socia) giungano i migliori auguri da parte dei soci dell'Archivio Storico dell'atletica Italiana "Bruno Bonomelli".