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Parigi 1911: Donato troppo temerario lascia via libera a un figlio dei tulipani Print

Scorrete leggermente in basso questo articolo e vi apparirà una foto - sfocatina ma data l'età, 109 anni, siate indulgenti - che ci riporta a quei tempi con un marciatore italiano accompagnato in bicicletta da un monsieur con tanto di paglietta (fatta di paglia, da lì il nome) o magiostrina come la chiamavano a Milano. Perfino il ragazzino di bianco vestito ne porta una. Era il copricapo d'ordinanza degli elegantoni, dei gagà del primo Novecento. Il marciatore, el milanes Donato Pavesi, inalberava come sempre il suo caschetto da fantino di galoppate di nobili quadrupedi. Qui siamo nella Ville Lumière, dove si dovevano marciare 34 chilometri per aggiudicarsi il successo nella seconda edizione del «Tour de Paris à la marche». Le edizioni, a voler guardare, erano anche di più, essendo la grande prova parigina nata qualche anno prima: edizione iniziale (37 chilometri) nel 1905, ma quella e le successive erano aperte ai professionelles, mentre questa edizione 1911 e quella del 1910 vennero riservate ai soli amateurs.

«Le Tour de Paris à la marche a eu lieu le 26 Juin 1911» ci ha scritto Emmanuel Tardi, l'esperto della disciplina nella Commissione Documentazione e Storia della Federazione francese. Contattato da Luc Vollard che gli ha posto il quesito su quella gara del 1911 per conto nostro, Emmnuel ha impiegato 42 minuti nel darci la risposta, cercare un documento storico e girarcelo: un record. Ci ha inviato il link alla pagina del giornale «L'Auto» di lunedì 26 con la dettagliata cronaca dell'evento. Diremmo quindi che la gara si è disputata domenica 25. La domenica successiva, 3 luglio, leggiamo dalle cronache del giornale, si sarebbe tenuta anche la Traversée de Paris a la nage, a nuoto, nella Senna, che era stata trasformata in piscina naturale durante i secondi Giochi Olimpici del 1900 (e si nuotò in favore di corrente!). Il giornale sportivo «L'Auto», lo sanno tutti (si fa per dire) gli appassionati di ciclismo, è quello all'interno della cui redazione, nell'autunno 1902, nacque l'idea di dar vita al Tour de France (prima edizione luglio 1903). Una impresa editoriale che ha una storia molto complicata (canterebbe Paolo Conte, ascoltate «Aquaplano») che attraverso i decenni ha portato alla trasformazione del 1946, da quando il giornale si chiama «L'Équipe».

Marchons, marchons! canta l'inno nazionale transalpino. E Donato Pavesi, come suo solito, parte a palla, ha sempre pensato di essere Superman. Ma non tutte le volte gli è andata bene. Sorridente, prende la testa, se ne va, ma gli altri gli stanno sui calcagni, pronti ad azzannarlo. A la Porte de Montreuil, Pavesi è ancora davanti; a la Porte Dorée l'olandese Schotte si mette alla caccia; a la Porte d'Ivry supera il milanese, vittima di crampi, e così anche Knausse. Finito: i primi tre sono decisi, secondo Knausse a cinque minuti, terzo Pavesi a sei. 

Se volete leggere tutto, cliccate sulla pagina per ingrandirla, non vi promettiamo un lettura agevole, ma si può fare...Ringraziamenti, non di maniera, agli amici Emmanuel Tardi e Luc Vollard: Merci! Un grande apprezzamento alla Bibliothèque Nationale de France che offre la possibilità di utilizzare questi documenti da giornali dell'epoca, un patrimonio inestimabile.

L'Auto, Lundì 26 Juin 1911, pag. 7

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