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Donato Pavesi, codicillo numero 1: aggiungiamo un risultato in più ai già tanti Stampa

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L'arrivo di Armando Valente in una gara presumibilmente a Gevova. L'atleta indossa la maglietta con il distintivo della società Nafta. Certo che senza il determinante apporto dell'inutile personaggio alla sua sinistra, Valente non sarebbe mai giunto al traguardo! 

"Dottore, le scrivo di pirsona pirsonalmente...". Inizia così una immail che abbiamo ricevuto oggi da un nostro affezionato lettore di Petralia Sottana, Parco delle Madonie, provincia di Palermo, che si firma Turiddruzzo D'Ignoto. Dice di essere l'erede di una famiglia i cui antenati furono partecipi della prima edizione della Cursa de Santa Ana nel luglio del 1912, a Castelbuono, che da Petralia dista all'incirca una cinquantina di chilometri, che i suoi avi si sciropparono a piedi per vedere il vincitore Blanchet e i pochi altri. Quella Cursa tanticchia luntana nel tempo divenne poi il «Giro Podistico di Castelbuono», che si celebra tutt'ora, salvo in questo maledetto 2020. In compenso in questi anni ha colleziato riconoscimenti internazionali per la sua storica longevità. La passione per il podismo dei bisnonni del nostro lettore si è tramandata intatta fino al picciotto.

Il quale si spertica in elogi per "il dottore Alberto", autore - scrive - di un capolavoro come la biografia, a puntate, di Donato Pavesi. Poi, dopo infiniti e cerimoniosi mi pirdunasse dottore, ci fa sapere che, "con arrispitto del dottore che ha scrivuto", lui si permette di segnalare l'aggiunta di un risultato in più nell'anno del Signoruzzu 1930. E noi ben lieti, salvo una controllatina, così, tanto per sicurezza.

Vero fu...Per parte nostra già avevamo fatto un rapido cenno, proprio nella ultima puntata, che el Du'naa perse il primato del mondo dei 20 chilometri in pista nel 1930 ad opera del ligure, Armando Valente. Ma non specificammo che...Andiamo per gradi. Siamo a Genova, il 25 ottobre 1930, pista di 401,30 metri del glorioso Campo Nafta, si chiamava così la società che lo costruì, produceva appunto nafta, il gasolio insomma. Nel tempo fu acquisita da Italiana Petroli. Il campo (che poi divenne Campo Giacomo Carlini, in onore di uno dei grandi dell'atletica ligure e italiana tutta) fu inaugurato nel 1927, il nostro sport fece ingresso nell'ottobre del 1929 con l'incontro Italia - Ungheria. Quel giorno il modenese Ettore Tavernari fu protagonista di una impresa eccezionale, peraltro tipica dei tempi, quando gli atleti si sacrificavano per la Maglia Azzurra: «Taja» corse 400, 800 e chiuse con la staffetta 4 x 400.

Sabato 25 ottobre 1930. Ad Assisi si sposano Giovanna di Savoia e re Boris III di Bulgaria, ma noi siamo interessati a quanto accade sulla pista genovese della Nafta: il trottolino Armando Valente (San Pier d'Arena 12 gennaio 1903 - Cornigliano 7 dicembre 1997) va all'attacco del primato mondiale dei 20 chilometri stabilito tre anni prima da Pavesi. Tempo da superare 1 ora 37:42.1/5. Ci sono 18 gradi, non c'è vento, quando alle 15 viene dato il "via". Sono in tre: l'Armando, il milanese Luigi Bosatra e il Donato. A significare, nell'ordine, il settimo, l'ottavo e il quarto della finale olimpica sui 10 chilometri del 1924. El Pavesi l'era semper lì! Precediamoli all'arrivo: Valente chiude in 1 ora 36:34.2/5, nuovo primato mondiale; Bosatra (1905 - 1981) 1:39:55.1/5 e il nostro cavaliere senza paura, a 41 anni suonati, è ancora capace di 1:41:37.2/5. Il record di Valente resisterà fino al giugno 1933, migliorato dal lettone Janis Dahlins, che un anno prima, sulle strade di Los Angeles, con un caldo torrido, si era fatto mettere al collo l'argento sui 50 chilometri, prima medaglia olimpica per il suo Paese; terzo un intramontabile che ben conosciamo, Ugo Frigerio.

Però, bravo 'sto Turiddruzzo. Lo proporremo per il «Premio Parco delle Madonie» come storico dell'atletica. E intanto lo ringraziamo di questo contributo: grazie assa, e statte bono, picciotto!