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Gabriele Manfredini Memories, from Harry Marra, the coach of Ashton Eaton Stampa
Per tutti coloro che frequentano il mondo delle prove multiple, Combined Events  o Épreuves Combinées per gli habitués del jet set internazionale, per noi Decathlon e Heptathlon (oggi, prima Pentathlon) come abbiamo imparato da piccoli, il nome di Harry Marra ha qualcosa di mitico. Non è un atleta, è un allenatore, termine che ci è sempre piaciuto molto di più del generico «tecnico» che ci fa venire in mente il tecnico della caldaia o della irrigazione del giardino. Coach, lo chiamano gli americani, e quando dicono Coach è una forma di grande rispetto, una specie di Maestro da noi. Harry Marra è un Coach. Marra, cognome molto diffuso nelle nostre regioni meridionali. E da lì (ma non ricorda il nome esatto del paese) approdarono, emigranti come tanti altri, negli States i suoi nonni, i quali ebbero tredici figli, e il tredicesimo fu poi il padre del nostro Harry. Il quale nacque ad Albany, nello Stato di New York, 73 anni fa. Ha avuto una superba carriera com allenatore delle Prove Multiple, che si può riassumere in questi dati essenziali: ha allenato nelle università di Santa Barbara, Springfield College, San Francisco State University  e University of Oregan; fra il 1990 e il 2000 ha ricoperto l'incarico di coach nazionale della squadra USA di decathlon.
Il suo capolavoro è stato Ashton Eaton, al quale ha dedicato parecchi anni come personal coach. L'atleta di Portland ha inanellato fra il 2012 e il 2016 una serie di risultati sensazionale: due titoli olimpici, due mondiali e tre mondiali al coperto, e inoltre cinque primati del mondo, due nel decathlon e tre nell'heptatlhon in pista coperta. Harry allenò anche la moglie di Ashton, la canadese Brianne Theisen, un bronzo olimpico e un oro ai mondiali indoor.
Ha ricevuto due prestigiosi ricoscimenti:  nel 2012 il NIKE Coach of the Year, e nel 2016 lo IAAF Coach of the Year.
Incontrammo Harry al meeting internazionale Multistars di Brescia negli anni '90, quando accompagnava alcuni dei suoi atleti yankee: Sheldon Blockburger, Brian Brophy, l'estroverso Paul Terek, un concentrato di simpatia e disordine. Fra gli altri «più 8.000 punti» Bart Goodell, Paul Foxson, Chris Wilcox; Harry fu anche uno dei promotori del Progetto VISA per aiutare la carriera dei decatleti. Dopo il ritiro improvviso di Eaton all'inizio del 2017, Marra è ora impegnato in un programma denominato Gold Medal Motion; se qualcuno ne vuol sapere di più questo è il link https://www.dogoathleticadvisors.com/harrymarra
La sua frequentazione del meeting bresciano lo portò a contatto con Gabriele Manfredini che per tanti anni ha gestito con il fratello Ruggero la informatizzazione dei risultati,, per il quale sempre nutrì profonda stima, oltre che una esuberante amicizia. Proprio per questo ci ha mandato alcune linee per ricordare Gabriele, un ricordo che pubblichiamo con piacere.
 
Nelle foto: il coach Harry Marra;  a destra, Gabriele Manfredini, durante una Assemblea ASAI a Firenze qualche anno fa, con in mano una copia del suo interessantissimo libro sulla storia del decathlon in Italia dalle origini al 1968
 
 
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On behalf of all the ASAI Members we want to thank Harry, who wrote:
I remember my first meeting Gabriele as clearly as if it were yesterday.  It was in May, 1993, Brescia, Italy on the evening before the start of that years Multistars Meeting.  While Manfredini spoke very little English and I spoke very little Italian, I could sincerely sense his kindness, respect, sincerity and open friendliness to myself and the decathletes I brought to compete in Multistars.  We developed a lasting respect and friendship at that moment.
Manfredini was a quiet man, but the quality of his work and support for all in Combined Events spoke loud and clear.  He was a true professional. We saw each other each year at the Multistars, Hypo Bank and Talence Meetings around the globe.  Always was there that soft Italian smile on Manfredini's face when we first caught a glimpse of each other in those special times.
 
I will miss seeing him; the community of CE will miss his quality of work; and the world is a bit less friendly with his passing.  Manfredini , during his time on this earth, has made a quality and lasting contribution to all of society.  We should all aspire to follow his example.

RIP my friend.  May God welcome you with open arms.  You left lasting footprints of your journey here on Earth.