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Trekkenfild n. 92: se questa è l'attualità, a' ridatece la nostra piccola nicchia Stampa
Giovedì 08 Aprile 2021 07:40

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La segnalazione che normalmente facciamo, ormai da qualche anno, della pubblicazione online «Trekkenfild» vuol essere una parentesi fra la nostra vocazione alla ricerca del passato e l'attualità. Due ottiche completamente diverse, come è evidente a chiunque. Noi (pochi) ci divertiamo a fare il nostro, loro (pochissimi, due) si divertono a fare il loro. Abbiamo fatto un piccolo accordo in questo senso. L'unica differenza, diremmo sostanziale, è che noi su questo spazio pubblichiamo per intero i loro contenuti; loro mettono solamente un richiamo per ricordare che esiste l'Archivio Storico dell'Atletica Italiana «Bruno Bonomelli». Che sia chiaro, anzi chiarissimo: a noi va bene così. Ma è altrettanto evidente che «Trekkenfild» esprime le sue opinioni, commenta, polemizza. Nel riportarlo sul nostro sito, noi non lo facciamo nostro, ci limitiamo a segnalarlo. E al nostro interno c'è chi è in sintonia con Daniele Perboni e Walter Brambilla, e chi no. Normale lettura di un giornale, di una rivista. Alla base c'è stima reciproca per il lavoro che entrambi facciamo.

Tutto questo per dire che...per dire che siamo molto contenti di non doverci occupare di attualità. E non spenderemo una parola in più, se non per dire che noi stiamo dalla parte delle persone per bene, che non raccontano bugie, che sono state oltraggiate, vivisezionate, umiliate, calpestate. Due sono nostri apprezzatissimi soci e rispondono ai nomi di Giuseppe Fischetto e Rita Bottiglieri, il terzo è Pier Luigi Fiorella. Niente altro.

L'attualità si chiama anche cross, del Campaccio, dei Cinque Mulini, eventi che tengono in piedi una tradizione e una nobiltà, che forse questo Circo Barnum montato per interessi che facciamo fatica a comprendere (oppure comprendiamo benissimo?) non merita. Sarebbe meglio che ci si occupasse di loro. Mentre noi ci occupiamo di ricordare brevemente una persona dell'atletica scomparsa nel silenzio più assordante: Vittorio Muttoni, che ha attraversato alcuni decenni di atletica italiana e mondiale con la sua macchina fotografica. Di mestiere non faceva il fotografo, si doveva destreggiare a leggere e certificare bilanci aziendali a livello mondiale. Poi, chiuso l'ufficio, lo trovavi un po' ovunque dove si faceva il nostro sport. A spese sue, e a volte veniva trattato anche male da ottusi organizzatori. Spesso, e giustamente, si lamentava delle condizioni di lavoro - in verità non sempre buone -, quasi regolarmente ci annunciava che «fammi avere l'accredito stavolta, ma dopo questo campionato, mollo tutto», ma sapevamo che non era vero...E quando ha mollato tutto per davvero non lo ha fatto sapere a nessuno. Tanto che nessuno se ne è accorto. Walter Brambilla su «Trekk» gli dedica un bel ricordo.

Ultimo aggiornamento Venerdì 09 Aprile 2021 07:21