Messaggio
«Trekkenfild», 100 è solo un traguardo intermedio verso mete più lunghe Stampa

alt

In atletica c'è una sola distanza che si conclude dopo 100 metri. Bella scoperta! Pare di sentirlo...Sì, bella scoperta, che serve a noi per dire che di 100 ce n'è uno, uno solo e indimenticabile. Molti sostengono che i 100 metri sono in assoluto la più bella gara dell'atletica. Possiamo condividere, anche se a noi piacciono tutte, anche quelle che i geniali innovatori moderni vorrebbero cancellare dal programma. 100, dunque il primo e unico traguardo per il velocista «puro». Ma non tutti sono sprinter da 100 metri. E allora i 100 diventano distanza intermedia, che viene misurata, studiata, sezionata, scomposta a fini di studio. E il traguardo di sposta sempre più in là, sempre più ambizioso. Ecco, questo è l’augurio di tutti noi dell’Archivio Storico dell’Atletica Italiana «Bruno Bonomelli» formuliamo agli amici Walter Brambilla e Daniele Perboni, ideatori, redattori, confezionatori, di «Trekkenfild», questa pubblicazione on line che ridendo castigat mores. Costumi ludici, sportivi, atletici, nel loro caso. Già il titolo, scelto come parodia di quel famoso «Track & Field News» che nacque al sole della California nel 1948 e che fu per decenni il faro editoriale dell’atletica mondiale. Un quasi inarrivabile oggetto di desiderio, se non avevi uno zio che viveva negli Stati Uniti e ti regalava l’abbonamento tanticchia costoso per le tasche italiche.

Ordunque, prendendo a prestito frase cara a Gianni Brera che talvolta chiudeva così i suoi componimenti, «innalziamo vessilli e canti di lode» ai primi 100 numeri di «Trekkenfild», augurando che sia solo traguardo intermedio. La nostra piccola famigliola dell’A.S.A.I ha consuetudine di frequentazioni con i due direttori, redattori capi, redattori ordinari, ma sempre due sono – con l’aggiunta di qualche viandante di passaggio – che confezionano il prodotto. Da tempo ci lega un accordo di reciproca segnalazione, che porta piccoli positivi frutti ad entrambi. E in questa occasione festosa noi ribadiamo la nostra fedeltà all’impegno, ciascuno nella propria linea, senza mescolare ingredienti troppo diversi.

Merita, ovviamente, segnalazione la elegante presentazione del centesimo numero firmata da Augusto Frasca, che dell’ A.S.A.I è vicepresidente.