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Omaggio a Giuliano Gelmi: anno 1955, bella stagione con tante soddisfazioni (3) Stampa

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Due immagini un po' sgranate riprese dal quotidiano sportivo torinese "Tuttosport". Le foto corredavano i commenti di fine stagione di Renato Morino. A sinistra, Giovanni Scavo e Enrico Spinozzi, che indossa la maglia su cui spicca la A del club Amatori Roma. In quella a destra, ancora Scavo che abbraccia Gianfranco Baraldi: furono tra i migliori protagonisti di molte gare di mezzofondo

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Il mese di agosto servì a riscrivere quasi del tutto la graduatoria nazionale dell’anno sugli 800 metri.

1’54”2 Natale Coliva 25 agosto
1’54”4 Gianfranco Baraldi 25 agosto
1’54”5 Giovanni Scavo 17 agosto
1’54”7 Enrico Spinozzi 11 agosto
1’54”8 Maurizio Notarangelo 11 agosto
1’55”3 Ambrogio Barili 11 agosto
1’55”4 Giuliano Gelmi 18 giugno
1’55”5 Luciano Patelli 18 giugno
1’55”7 Angelo Tagliapietra 18 giugno
1’55”7 Giuseppe Fontanella 11 agosto
1’55”8 Giorgio Gandini 28 agosto

Il primo scossone arrivò da Merano, l’11, come si può notare dalla lista. La località altoatesina insieme ad Aosta aveva ospitato i Corsi estivi di addestramento atletico con i migliori giovani fattisi notare nelle competizioni studentesche nelle varie sedi provinciali. Due le serie di 800 metri; dalla prima rileviamo un nome della serie «saranno famosi», non tanto «in pista» quanto «attorno alla pista»: il modenese Luciano Gigliotti, quel giorno fu quinto in 2’02”0, niente di che, ma la sua storia indelebile verrà decenni dopo, come sanno (quasi) tutti. Nella seconda serie corsero studenti medi e altri già iscritti all’ I.S.E.F. Enrico Spinozzi aveva corso un solo 800 quell’anno, a maggio (1'58"6) e parecchi 400: scese a 1’54”7, lottando fino alla fine con un altro romano, più giovane di lui, Maurizio Notarangelo (1’54”8); terzo (1’55”3) Ambrogio Barili, un cremonese (nato a Sospiro), accasato al C.U.S. Milano, specialista dei 400 ad ostacoli, distanza sulla quale aveva vinto i Campionati Universitari a Rimini. Mica finita: quarto un altro cremonese (di Piadena) Giuseppe Fontanella (1’55”7) e quinto il genovese Vittorio Buzzi (1’55”9). In cinque sotto 1’56”0, evento non frequente dalle nostre parti.

Alcuni dei nostri migliori mezzofondisti, quelli da cui ci si attendeva un rinnovamento di valori, al tempo un po’ modesti se confrontati con quelli di altre Nazioni europee, vennero messi su un aereo per la Finlandia; c’erano anche un paio di giavellottisti (Ziggiotti e Bonaiuto) e il pesista Meconi. Fu mandato ad ossigenarsi nella Terra dei Mille Laghi anche l’allenatore federale Lauro Bononcini. Fra il 17 agosto e il 2 settembre i nostri parteciparono a cinque riunioni. Fra qualche errore di trasmissione e aggiustamento di risultati un po’ fantasiosi, qualche bella prestazione non mancò. Natale Coliva, nato a Reggio Emilia ed accasato alla gloriosa Panaro Modena, a Ruokolahti il 28, corse in 1’54”2, primato stagionale, lasciandosi dietro Baraldi (1’54”4), che aveva già corso a Helsinki in 1’54”5; Scavo corse pure lui nello stesso tempo, chiuse un 1500 in 3’58”8 e poi, l’ultimo giorno prima del rientro, ottenne 2’28”9 sui 1000 metri, e Baraldi 3’56”6 sui 1500. Un rientro, tutto sommato, non accompagnato da verdiana «Marcia Trionfale» ma neppure dalle note del «Valzer triste» di Sibelius per il nostro mezzofondo.

Negli stessi giorni (21 agosto), alle nostre latitudini, al «Giuriati» di Milano, incastrato nei Campionati provinciali del C.S.I., si corse un 800:” Fuori gara, Gelmi, con Patelli e Luigi Bassano, ha corso un ottimo 800 in 1’56”0”. Sette giorni dopo, un centinaio di atleti salirono a Breno, bresciana Val Camonica, scrigno di arte rupestre degli antichi Camuni, per il Trofeo Filippo Tassara, da una notissima famiglia di imprenditori che sempre aveva intrattenuto ottimi rapporti con Sandro Calvesi e l’Atletica Brescia: Filippo Tassara, imprenditore lungimirante con una grande passione per lo sport, era presidente onorario del club bresciano fin dal 1952. Solito Consolini (52.85) che si allenava gareggiando, ma anche solito Gelmi, il quale perse però dal giovanotto bresciano Giorgio Gandini: 1’55”8 contro 1’56”5, un po’ più discosto Maggioni 1’58”4.

Settembre riserverà ancora buoni miglioramenti, validi sul nostro suolo, meno altrove. Qualcosa si muoveva, lentamente ma si muoveva. Vedremo.

(3 – segue)