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In punta di piedi Marco Martini ha concluso la sua serena avventura umana Stampa

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Ore 20.45: trilli del telefono portatile ci richiamano al legame con la realtá mentre siamo attratti da un servizio intelligente su una etnia della foresta amazzonica, trasmesso dalla televisione spagnola. Ci raggiunge Augusto e, subito, dalla voce percepiamo che non è portatore di buona novella. Marco Martini ci ha lasciato questa mattina, nella solitudine di cui si era circondato da sempre ma soprattutto dopo la morte dei genitori. Non vedendolo arrivare in ufficio, alla sede romana della Federazione italiana di atletica leggera, una collega, dotata di particolare sensibilità, si è allarmata, conoscendone da tanti anni la meticolosità, l'educazione, il sacro rispetto del lavoro, cui si era dovuto piegare pur non essendo quello che gli confaceva. I successivi interventi hanno portato alla certezza dell'accaduto.

Durante il servizio sulla tribù amazzonica erano passate immagini di un combattimento di lotta fra gli indigenti e con il giornalista francese che ha realizzato il reportage. L'associazione con Marco Martini e il suo pluridecennale lavoro di ricerca sui legami fra lo sport e il sacro, sullo sport nelle popolazioni antiche, era passato come un flash nella nostra mente. Nel 2014 aveva trovato una casa editrice che aveva pubblicato il suo eccezionale lavoro "L'energia del sacro. Lo sport tra i popoli di interesse etnologico". Ricerca che considerava ancora parziale e alla quale dedicava gran parte del suo tempo libero. Marco, lui sì, avrebbe avuto diritto ad una cattedra universitaria di storia dello sport, e invece stava a fare il passacarte in una federazione sportiva.

Avevamo ricevuto da Marco poche righe, proprio martedì scorso, a seguito di una nostra comunicazione, riservata ai componenti del Direttivo, sulla prossima Assemblea dell'Archivio Storico. Da qualche anno ricopriva la carica di vicepresidente. La riportiamo nella sua integrità:

"Ricevuta notizia prossima assemblea ASAI. Disastroso mio crollo fisico dalla seconda metà del  2017. Sono contento di essere riuscito a fornire il mio contributo per il libro del  1945. Il 2018 è il mio ultimo anno (parziale) sul pianeta Terra. Grazie per la stima accordatami in tutti questi anni, che ricambio. Ti prego di un ultimo favore: inserire sul sito ASAI la nuova versione delle liste  1945, con importanti integrazioni di Alberto  Zanetti (vedi allegati)".

Tristezza, commozione, il peso gravoso di una perdita umana e professionale. Riposa in pace, caro Marco, sorretto come per tutta la vita da una Fede salda e profonda.

Nella foto: un commosso Marco Martini mostra il Premio Bruno Bonomelli, che ricevette durante la Assemblea dell'A.S.A.I. a Castenedolo nel 2013.