Message
Dalla compilazione alla statistica, un salto che l'atletica non fa mai Print

alt

Un nostro lettore ci scrive:

Mentre ero impegnato in una piccola ricerchina d'antan, mi è venuto fra le mani un volumetto, copertina marroncina che porta questo titolo "Cifre e dati dell'atletica mondiale e italiana - Fascicolo I", compilatore Bruno Bonomelli, S.T.E. Giulio Vannini - Brescia - 1949. Forse il primo volumetto prodotto dallo studioso bresciano di storia dell'atletica italiana. Nota del redattore di queste righe: sì, quello era il suo primo lavoro a stampa, dopo aver riempito decine e decine di quaderni di appunti e migliaia di schede informative.

E continua: non voglio qui parlare delle liste, elogiare il lavoro compilatorio...Sempre il redattore: anche se sarebbe il caso, visto che siamo nel 1948, il libricino vide la luce l'anno dopo ma le liste erano aggiornate a fine '48; facciamo notare che non esisteva neppure la A.T.F.S. che sarà fondata nell'agosto del 1950. Quello che ha richiamato l'attenzione del nostro lettore sono state alcune righe della presentazione scritta da Bonomelli. Leggiamole anche noi:

"Un vero e proprio studio statistico dello sport non può davvero limitarsi ai conti, alle cifre; ma ha da consistere nell'applicazione del metodo statistico - con le sue più recenti e squisite forme - a tali fatti, che saranno esaminati, interpretati con tali metodi, allo scopo di mettere in luce le leggi da cui i fatti stessi sono governati". Bonomelli cita la fonte: Alfredo Niceforo - Sport - Soc. Ed. Foro Italiano - Roma 1937. Facciamo notare che diede l'esame di statistica alla Facoltà di Economia e Commercio di Genova dove si laureò. Poi, di suo pugno, scrive:" Ma anche un lavoretto come il presente, che si limiti a contare e a dare i semplici numeri dello sport, non è certo privo di utilità, rappresentando la materia grezza senza la quale, è evidente, non si possono costruire le successive elaborazioni. Ecco perchè siamo venuti nella determinazione di pubblicare questa sistemazione, in elenchi e tabelle, dei dati che sono frutto delle nostre ricerche...Se la nostra iniziativa avrà successo, pubblicheremo in seguito due studi: uno sulle curve di rendimento degli atleti nelle diverse specialità atletiche, ed un secondo sulla correlazione esistente fra i dati antropometrici dell'atleta e la specialità nella quale ha eccelso...".

Queste le parole di Bruno Bonomelli settant'anni fa, parole che hanno avuto nullo o, nel migliore dei casi, scarso ascolto. Si compila, anche tanto, liste sempre più lunghe, "io sono più bravo di te perchè ho tre risultati in più", questa la mentalità diffusa. Addirittura sappiamo di organismi internazionali che spendono cifre apocalittiche in favore di compagnie che buttano dentro, letteralmente buttano dentro, risultati da tutto il mondo con il badile, senza controllo, senza selezione, l'importante è che siano tante. Invece di queste porcherie non sarebbe meglio riflettere sull'atletica al vertice, nel mezzo, in basso, e capire dove va? Con gli strumenti che oggi offre la tecnologia si può investigare di tutto e di più. Ma avete mai visto una analisi? A chi toccherebbe? Bonomelli lo dice chiaro: i semplici numeri rappresentano la materia grezza. Allenatori, dirigenti, giornalisti, avrebbero il compito, il dovere professionale, di investigare dentro quella materia. E, forse, questa povera atletica - povera ovunque, chiaro? - si toglierebbe dal pantano in cui è finita. Il nostro sermone finisce qui, amen.