Home News Homepage Giochi Olimpici México 1968: Colette Besson fait chavirer la France
Messaggio
  • Direttiva e-Privacy EU

    Questo website utilizza i cookies per gestire l'autenticazione, la navigazione, e altre funzionalità. Scorrendo questa pagina o cliccando in qualunque suo elemento, acconsenti all'uso dei cookies.

    Visualizza i documenti sulla direttiva della e-Privacy

Giochi Olimpici México 1968: Colette Besson fait chavirer la France PDF Stampa E-mail

alt

Colette Besson mette sottosopra la Francia. Traduzione, speriamo almeno approssimativamente corretta, del titolo che la rivista della Federazione francese «Athlétisme Magazine» ha dedicato al ricordo di quel 16 ottobre 1968. Se si parlasse di barche, «chavirer» starebbe per capovolgere, ribaltare. Un lettore del nostro sito ci ha chiesto perchè abbiamo definito Colette «la fidanzata di Francia», che abbiamo utilizzato nel titolo per presentare i nuovi lavori storico-statistici dei nostri amici francesi. Non ce lo siamo inventati noi. Lo scrisse uno dei più bravi giornalisti, meglio scrittore prestato al giornalismo sportivo, Antoine Blondin, parigino, figlio di un poeta. Per lui fu «la petite fiancée de la France». Blondin scriveva per il quotidiano «L'Équipe», che è stato il punto di riferimento per tanti, anche italiani, che volevano veramente leggere di sport. Tanto per dire: Bruno Bonomelli sui grandi eventi atletici, Giochi Olimpici, Campionati d'Europa, comprava regolarmente il quotidiano francese ogni mattina alla edicola della stazione ferroviaria di Brescia, lo si trovava solo lì, e lo collezionava. Altri tempi...Dicevamo di Blondin: monarchico, ma amico di Jean-Paul Sartre e François Mitterrand, scrittore con la passione dello sport, ventisette edizioni del Tour de France commentate giorno dopo giorno, sette Olimpiadi, insignito del Gran Premio della letteratura dalla Accademia di Francia per la sua opera complessiva, il riconoscimento letterario più prestigioso per qualla Nazione.

Fu lui a ricamare sulla piccola Colette questo vezzoso titolo di «piccola fidanzata di Francia». Questa atleta è rimasta per sempre nel cuore dei francesi, nel Pantheon degli indimenticabili dello sport. Di lei raccontò un altro grande giornalista, Robert Parienté, che fu direttore del quotidiano parigino. Nel gigantesco volume «La fabuleuse histoire de l'Athlétisme» (prima edizione 1978) scrisse:«A Mexico, Colette Besson connaît une forme exceptionelle; á l'entraînement, elle fait sensation sur la piste du village. Sans faire du bruit, elle gagne sa palce pour la finale où elle prende un départ très prudent. A 100 m de l'arrivée, quand le décalages rendent leur verdict, elle n'est qu'en sixième position à six mètres des deux premières, Lilian Board, et l'Américane Jarvis Scott. Au terme d'une étonnante ligne droite, Colette remonte toutes ses rivales et «coiffe» Lilian Board sur le poteaux, en 52" alors que son meilleur temps n'était encore que le 53"8 trois jours plus tôt. Elle devient ainsi la plus inattendue championne olympique de l'histoire de l'athlétisme». con 52" manuale, 52"03 elettrico svelarono poi gli statistici, nuovo primato del mondo e olimpico, per una disciplina che era entrata nel programma dei Giochi solo quattro anni prima, a Tokyo: indimenticabile la vittoria di Betty Cuthbert, che otto anni prima ai Giochi di Melbourne, aveva vinto tre ori (100 - 200 - 4 x 100).

Se ne è andata troppo presto Colette, a soli 59 anni, ma ancor prima si era congedata dalla vita Lilian Board, nel 1970, aveva compiuto 22 anni da tredici giorni, erano trascorsi solo due anni da quella medaglia d'argento olimpica che in patria le aveva procurato non poche critiche e amarezze. Un tragico destino per loro.

16 ottobre 1968: noi festaggiavamo il primato del mondo di Beppe Gentile e speravamo in un oro olimpico il giorno dopo, la Francia si innamorava di una nuova fidanzata che prendeva il posto di Marianne.

Chi vuole saperne di più su Colette Besson e al tempo stesso vuol verificare lo stato di salute della sua lingua francese può ascoltare questo servizio e leggere questi due articoli: articolo uno, articolo due.

L'immagine che correda questo servizio è presa dall'ultimo numero della bella rivista edita dalla Federazione francese (ma pensa un po', c'è ancora qualche federaione che ha rispetto delle riviste...).