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Diecimiglia del Garda: non sapevamo che insulti e bestemmie facessero parte dello spirito olimpico PDF Stampa E-mail

 

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"L’errore umano purtroppo può succedere ma non sono accettabili tutte le parolacce, insulti e bestemmie inviate dagli atleti a carico dei Giudici e del sottoscritto. Non aggiungiamo altro". Questo scive il signor Federico Danesi in un comunicato emesso al termine della 43esima edizione della "Diecimiglia del Garda", gara podistica di grandissima tradizione e prestigio per la storia che ha avuto. Nel comunicato si spiegano i motivi di alcuni errori accaduti, con grande chiarezza e onestà. Ci interessa poco analizzare i motivi degli errori, invece ci sentiamo in dovere di sottolineare con forza alcuni principi della convivenza civile. Non c'è errore, per quanto grave (grave? un banale errore di giri in una corsa podistica è qualcosa di grave? ma non mi faccia ridere, direbbe Totò), che giustifichi reazioni incontrollate e offensive. Una classifica sbagliata? Un contagiri errato? Pensate che questo giustifichi insulti e bestemmie? Ma con chi abbiamo a che fare?

Questa manifestazione, che già di per se merita rispetto per tutto quello che ha rappresentato nel podismo bresciano, italiano e internazionale, è inserita quest'anno in un progetto più vasto che vuole valorizzare i valori olimpici, fatti di umanità, rispetto reciproco, correttezza, fair play, educazione. C'era un ospite d'eccezione, quel Gianni Poli che ha fatto onore a Brescia su tutte le strade del mondo. Gianni ha voluto onorare questa iniziativa con la sua presenza a Navazzo. Alcuni degli organizzatori  del progetto "Sognando Olympia" sono in questi giorni a Rio de Janeiro per i Giochi Olimpici, non come spettatori ma come parte della organizzazione di uno sport, l'atletica, la regina si è sempre detto. Le difficoltà da superare sono tante, ma vengono affrontate con professionalità, collaborazione, serenità, col confronto talvolta di posizioni diverse. Ma nel massimo rispetto.

Siamo veramente amareggiati per quanto abbiamo letto e ci è stato riferito. Ci sentiamo traditi da questi comportamenti incivili. Verrebbe voglia di dire agli organizzatori: lasciate perdere, mettetevi sulla terrazza di casa con un "pirlo" o anche due, e mandate tutti questi incivili a quel paese. Ma faremmo torto agli altri, che - ne siamo sicuri - sono la maggioranza, quelli che non alzano la voce, ma che capiscono e che pazientemete aspettano che i problemi vengano risolti. La tecnologia non è la bacchetta magica, a volte funziona, a volte no. E che????? Perbacco, un minimo di comprensione difronte a persone che ce la mettono tutta e, per di più gratis et amore Dei.

Faremmo torto a un galantuomo come Federico Danesi per il suo comportamento esemplare e per quello che ha scritto nel comunicato del Comitato bresciano della FIDAL di cui è presidente. Ha caricato sulle sue spalle la responsabilità degli errori, una rarità di questi tempi. Desideriamo esprimergli a nome della ASAI Bruno Bonomelli il nostro apprezzamento. L'atletica bresciana deve sentirsi orgogliosa di essere rappresentata da un dirigente di questa tempra.

A chi ha alzato la voce per emettere suoni sgradevoli, vorremmo ricordare un verso della "Divina Commedia" di Messer Dante Alighieri fiorentino, ghibellin fuggiasco. Canto ventiseiesimo dell'Inferno:" Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza". Peccato però, perchè chi insulta e bestemmia difficilmente è un lettore di Dante.

Su questo indirizzo trovate le classifiche della "Diecimiglia del Garda" e il comunicato del Comitato Provinciale di Brescia della Federazione italiana di atletica leggera. Il collage di foto a corredo è stato realizzato da Chantal Peiano, Pietro DelPero e Marco Peiano.