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Assegnato alla Atletica Virtus Castenedolo il premio alla Resistenza sportiva PDF Stampa E-mail

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Alcuni anni fa, un socio del nostro Archivio Storico ebbe occasione di visitare il Kenya, e di vedere le condizioni della principale pista di atletica a Nairobi: il Nyayo National Stadium. Al ritorno, parlando con amici altrettanto patiti del nostro sport e ammiratori dei corridori di quel Paese, ebbe questa battuta: "Adesso ho capito perchè i mezzofondisti kenioti sono imbattibili nella distanza dei 3 mila metri siepi...non hanno bisogno di grandi allenatori: basta contare tutte le buche che ci sono sulla pista del Nyayo e studiare la tecnica per scavalcarle".

È lo stesso consiglio che diamo a Erminio Rozzini, coach dell'Atletica Virtus Castenedolo, dopo aver visto le condizioni delle quattro (numero quattro, avete capito? non lo Stadio Olimpico) corsie rettilinee di 90 metri l'una nel capannone coperto del Centro sportivo. Niente più salti, ostacoli, sprint, solo scavalcamento delle buche, nuova disciplina da proporre alla Federazione mondiale che è alla spasmodica ricerca di "idee" nuove: staffette miste, corsa nei sacchi e corsa all'indietro esistono già, basta martello, triplo, discipline anacronistiche, obsolete e pericolose. Mettiamo un bel 80 metri buche indoor, e lauroceraso o ligustro o photinia con le sue belle foglie rosse per adornarle.

Ci scherziamo ma ci sarebbe da piangere. Su questo pistino malridotto si allenano ogni giorno ragazze e ragazzi del club castenedolese, quando fuori fa un freddo boia; in anni di cui ormai è rimasto solo il ricordo, durante i mesi invernali, si organizzavano 6 - 7, o forse più, riunioni regionali o interregionali, ci sono passate migliaia di atleti. Quattro corsie, un costo che, rapportato ad altre megalomani strutture, è una miseria. Eppure, la risposta è sempre picche.

Ma c'è dell'altro. L'Atletica Virtus Castenedolo esiste, opera, lavora, si sbatte, dal 1969, quarantotto anni, inizia adesso il 49esimo, e fra un anno e poco più si celebrerà il cinquantesimo. Nel frattempo sono passate dieci diverse (non proprio diverse) Amministrazioni comunali. La domanda, pubblica e molto diretta, formulata durante la festa di consegna dei riconoscimenti ad atleti e tecnici per la stagione 2017 è stata: un lavoro diuturno di 48 anni a favore della gioventù castenedolese non merita un rispetto maggiore? Rispostine, le solite: difficoltà di bilancio, equilibrii (ma quali?) fra i vari sport che operano sul territorio, equilibrii cui non crediamo, da sempre ci sono figli e figliastri. Messaggi? Promesse? Impegni? Zero, parole di banale circostanza, ormai questo delle celebrazioni di fine anno è solo uno stanco rito di applausi dovuti, frasi di circostanza, strette di mano più o meno calorose. Non parliamo di questa in particolare, ma di quasi tutte quelle cui assistiamo. Venisse dato un annuncio di cose fatte, di progetti per l'immediato futuro, di idee da discutere, macchè, encefalogramma piatto. Ringraziamo Iddio che ci sono gli atleti, che con la loro presenza tengono il "cartellone".

Adesso, di proposito, vi costringiamo ad andare a vedere le foto dei nostri onnipresenti amici Pietro e Marco e ad aprire il PDF con il lungo elenco di successi, primati, titoli, medaglie, riferiti alla sola stagione che sta sfumando in quella nuova. Un pacchetto che vale ben di più dei sei mila euro per l'acquisto della zona di caduta del salto in alto da parte dell'Amministrazione comunale. Gliene diamo merito, con i coltelli che girano nei Consigli comunali non deve essere stato facile strappare questa modesta somma ad altri interessi meglio rappresentati. Tutti felici, ci mancherebbe, e più felice di tutti Monica Buizza, seconda sia ai Mondiali che agli Europei Master e campionessa italiana di salto in alto. Quel materasso, non quello del letto a casa sua, lo ha sognato tante volte. Una statistica di un quotidiano bresciano ha evidenziato che Castenedolo ha l' Amministrazione che investe di più nello sport. Brava, ancora più brava se metterà in cantiere il rifacimento dei 450 metri quadrati delle lise quattro corsie del capannone. Magari da inaugurare in occasione del cinquantesimo della Virtus.

Codicillo socio - sportivo: a coloro che ancora non hanno capito il significato di "ius soli" suggeriamo di frequentare più spesso gli allenamenti della Atletica Virtus Castenedolo 1969. I giovani, quei giovani che sempre più spesso vengono solamente usati e strumentalizzati a fini propagandistici, hanno tanto da insegnarci con il loro comportamento.

Auguri a tutti, davvero a tutti: giovani, diversamente giovani, amministratori con e senza portafoglio, federali presenti e assenti, galantuomini e gentildonne che alla Atletica Virtus Castenedolo non sono mai mancati. Altrimenti cosa ci starebbe a fare quel "Virtus"...

Nelle foto, da sinistra in senso orario: le premiazione dei giovani; Stephan Asamoah e Irene Romano nominati Atleti dell'anno; le "Blue Belles" campioni d'Italia Master; i ragazzi della squadra junior.